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Vuoi costruire una forza lavoro competente? Scegli la flessibilità
Lo spazio di lavoro flessibile sta diventando la nuova normalità. Questo è ormai assodato e i numeri seguenti lo confermano. L’85% dei lavoratori mondiali che hanno partecipato al Sondaggio globale sullo spazio di lavorodi IWG del 2019 ha dichiarato che darebbe la priorità a un ruolo che offre opzioni di lavoro flessibile.
Il 50% dei 15.000 partecipanti al sondaggio ha, inoltre, confermato di lavorare all’esterno della sede principale della propria azienda per almeno metà della settimana lavorativa. Un bacino in costante espansione di nomadi digitali, la cosiddetta "Generazione flessibile", si aspetta proprio questo: decidere quando e dove lavorare.
Passaggio di potere ai dipendenti
Il rischio concreto in un momento come questo, caratterizzato da scarsità di talenti, è che i lavoratori indipendenti e competenti scelgano di lavorare in un’altra azienda se non viene offerta loro la possibilità di lavorare quando vogliono sia da sedi remote che da spazi di coworking.
Se a questo aggiungiamo una concorrenza feroce nella diversificazione della forza lavoro, è chiaro che per qualsiasi azienda, compresa la tua, sia meglio cercare di soddisfare le esigenze dei propri dipendenti. Sono tantissime le aziende che stanno correndo ai ripari: il 77% circa sta già cercando di migliorare la conservazione dei talenti mediante l’introduzione di pratiche di lavoro flessibile, mentre il 71% degli intervistati sostiene che queste ultime hanno consentito un’espansione della forza lavoro.
Stop alla fatica del pendolarismo
Ai professionisti è stato chiesto se preferirebbero lavorare da una sede più comoda o continuare ad affrontare un lungo tragitto casa-lavoro: la risposta sembra scontata. Due quinti considerano il pendolarismo la parte più brutta della giornata. Il 22% degli intervistati, poi, dichiara di arrivare "costantemente in ritardo" sul posto di lavoro a causa di disagi vari che incontra durante il viaggio. Per finire, più della metà crede che tra 10 anni il pendolarismo potrebbe diventare un (triste) ricordo del passato.
L’equilibrio lavoro-vita privata è fondamentale per tutti, ma specialmente per i professionisti moderni. Dal momento che questo fragile equilibrio sembra migliorare del 78% grazie al lavoro flessibile, non stupisce che molte aziende lo stiano sfruttando per attrarre e conservare talenti di tutte le generazioni. I lunghi tragitti casa-lavoro non piacciono ai dipendenti più giovani, ma nemmeno a quelli più anziani che hanno posticipato l’età della pensione e vogliono coltivare la loro vita personale senza rinunciare a partecipare alla vita lavorativa.
Aumento della produttività
Felicità = Produttività: questo vale per tutti i lavoratori, giovani o anziani che siano. Per chi ha la fortuna di lavorare da remoto, uno spazio di lavoro flessibile può accrescere il livello di concentrazione e migliorare l’efficienza e la creatività, grazie alla possibilità di spezzare la monotonia e di evitare quella sensazione comune di claustrofobia.
Il sondaggio di IGW parla chiaro: l’85% delle aziende conferma di aver riscontrato un aumento della produttività grazie all’introduzione di una maggiore flessibilità. Più del 40% degli intervistati segnala a sua volta un miglioramento della produttività di almeno il 21%.
Il segreto del successo
Vale la pena di ricordare che il 64% delle aziende che adottano il lavoro flessibile (un numero in costante aumento e superiore del 5% rispetto al 2017) dichiarano di aver avuto un aumento del fatturato e dei profitti nell’ultimo anno.
Accelerazione dello speed-to-market, semplificazione della gestione del rischio, consolidamento del portfolio e riduzione delle spese in conto capitale e operative: questi sono i vantaggi che il lavoro flessibile offre alle aziende che stanno cercando di accrescere l’agilità e di minimizzare i costi in un’epoca storica caratterizzata da incertezza politica e finanziaria.
